Percorso Crisalide
La crisalide non è fatta per stare nel bozzolo ma per diventare farfalla
CHE COSA PUO' FARE PER TE IL MIO PERCORSO TRASFORMATIVO
IN 12 SETTIMANE
Il mio percorso in 12 settimane aiuta chi sente di vivere una vita non sua, a uscire dalla gabbia in cui è intrappolato e a lanciarsi finalmente nella vita che ha sempre desiderato vivere.
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Il percorso aiuta a identificare le “sbarre” e i lucchetti immateriali che tengono bloccati e a rendere la “prigionia” un’occasione di trasformazione personale per prepararsi alla “fuga” verso la propria vita.
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I 3 PILASTRI
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Tre sono i pilastri di cui ha bisogno una persona per poter vivere consapevolmente la propria vita e non quella pensata o voluta per lei da altri.
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1) RI-CONOSCERE I LUCCHETTI
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Per prima cosa, una persona ha bisogno di ri-conoscere ciò che la tiene prigioniera, ovvero sapere quali sono le convinzioni, le aspettative personali, familiari, sociali che impediscono di uscire da certi schemi e comportamenti ripetitivi e dolorosi.
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Questa lucidità ha portato una mia cliente che si riteneva sempre inadeguata e in colpa nei confronti dei propri familiari e colleghi di lavoro – perché sentiva di non fare mai abbastanza –, a riconsiderare ciò che compete a lei e ciò che invece è compito di altri e pertanto non è sua responsabilità
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2) BOCCATE D'ARIA FRESCA
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La seconda cosa di cui ha bisogno chi si sente prigioniero sono boccate d’aria fresca, ovvero la capacità di sapersi prendere tempi e spazi di libertà.
Perché prendere del tempo e degli spazi per sé, stare bene, aiuta anche le persone che ti vogliono veramente bene a stare bene a loro volta.
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Chi vive la vita che gli altri si aspettano, tende a considerare ciò che è giusto o sbagliato, a seconda di quello che gli altri pensano essere giusto o sbagliato. Crede che dedicarsi a sé sia mancare di attenzione e di amore agli altri. Fatica a chiedere e a farsi valere.
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Invece, quando eserciti con naturalezza la “tua etica di vita”, ovvero quando decidi autonomamente che cosa è giusto per te, quando esci dalla visione del mondo che gli altri impongono su di te, capisci che l’orizzonte della tua vita può abbracciare finalmente anche quello delle persone importanti che ti stanno vicine non per quello che fai per loro, ma per quello che tu sei per loro.
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Questo significa che, sebbene tu non abbia scelto la “prigionia”, puoi scegliere come utilizzarla a tuo vantaggio per trasformarti e prepararti a spiccare il volo. Come lo è per il bruco la condizione di crisalide.
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Questo ha portato una mia cliente a decidere di cambiare lavoro e sceglierne uno che la facesse sentire davvero realizzata e felice.
Ha dovuto tagliare alcuni rapporti “tossici”, ma le ha consentito di riappropriarsi del rapporto con il proprio partner e il proprio figlio che la amano per quello che è, non per quello che fa.
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3) SENTIRSI CAPACE
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La terza cosa di cui una persona ha bisogno per vivere la propria vita è sentirsi capace, sentirsi in grado di affrontare e superare le difficoltà, sentirsi di meritarsi il meglio dalla vita.
Questo significa concretamente spostare la propria attenzione dalle cose che fanno stare male alle cose che fanno stare bene. La ragione di questa svolta sta nel fatto che chi vive la vita che gli alti si aspettano, si finisce per ritiene normale stare male o sentirsi in colpa. Ogni volta che lavoro con il mio cliente su queste micro-azioni, che chiamo “effetto farfalla”, è che si producono aperture, scoperte inattese. Che ci si scopre in grado di…, capaci di…, migliori, molto migliori di quello che gli altri ci hanno voluto far credere e di quello che si è finito per convincersi.
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Questo è ciò che serve per vivere la propria vita.
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Come una mia cliente che stava vivendo la vita in funzione degli altri. Al servizio di sua madre e di suo fratello, metteva le esigenze della propria famiglia, marito e figli, in secondo piano.
Poi sentendosi in colpa per aver trascurato marito e figli, aveva finito per mettere le proprie esigenze in un cassetto e le aveva dimenticate lì.
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Lavorando su questi 3 pilastri ha capito come poter liberarsi senza ferire nessuno, a partire da se stessa, dalle "gabbie", dalle aspettative, dalle richieste che riceveva dagli altri.
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E ha imparato così bene che anche sul lavoro ha cominciato a non subire più le richieste invadenti di colleghe e responsabili che le assegnavano senza alcuna gratificazione compiti e responsabilità che non le appartenevano.
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Ha ripreso in mano la propria vita e a essere davvero ciò che desidera essere. A vivere la vita che ha sempre voluto vivere per sé e i propri cari.
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Come lei ho già aiutato decine di persone a uscire dalle gabbie che li tenevano intrappolati e dar vita alle proprie potenzialità.
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